Se confermata, come sembra essere al momento, la misurazione delle onde gravitazionali ,ossia delle piccole increspature nello spaziotempo prodotte da una grande massa, sono la prima osservazione diretta di quanto predetto dalla Teoria della Relatività Generale ad un secolo dalla sua pubblicazione. I due oggetti collassati tanto tempo fa, due buchi neri di un sistema binario, hanno prodotto una enorme quantità di energia che ha permesso di generare un’onda di ampiezza sufficiente da essere rilevabile agli attuali sofisticati interferometri laser. Si parla di deviazioni pari a un millesimo del diametro di un protone, così difficili da essere distinte dal rumore di fondo dell’universo, ma comunque significative. La possibilità di misurare le onde gravitazionali, predette dal Grande Fisico anch’egli scettico sulla possibilità che si sarebbero mai potute osservare, permette di osservare l’Universo attraverso altri punti di vista, che potrebbero aprirci una finestra verso fenomeni di grande entità avvenuti nell’antico passato, fino alla descrizione del Big Bang e oltre, dove le masse in gioco erano immensamente rilevanti. Se una nuova finestra sul passato (e sul futuro) del nostro Universo si è davvero aperta, la Fisica ricorderà questo giorno come una pietra miliare nella storia dello Spaziotempo.
I suoni dell’universo
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