BERGAMO – ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA (EX OSPEDALI RIUNITI)

Questo progetto, seguito da PROGER e BMS PROGETTI, costituisce uno dei più ampi cantieri di Pubblica Amministrazione in Italia per estensione e molteplicità di opere previste. Una delle caratteristiche peculiari del cantiere in oggetto è la sua estensione, non solo dovuta alla grande cubatura di edificato oggetto di intervento, ma anche alla pluralità dei corpi di fabbrica che, pur simili fra loro, propongono ciascuno sia temi specifici di progetto che analogie con gli altri fabbricati.
Nato nel 1457 come l’Ospitale Grande di San Marco, tra il 1927 e il 1930 diventa l’Ospedale Maggiore “Principessa di Piemonte” un enorme complesso – 30.000 m2 di edifici su una superficie totale di 150.000 m2 – di 16 padiglioni, funzionale e moderno, organizzato intorno a un’ampia corte centrale secondo uno schema tipico dei grandi impianti ospedalieri ottocenteschi. Negli anni ‘70 prende il nome di Ospedali Riuniti di Bergamo.
Nell’affrontarne la progettazione prima e l’esecuzione dei lavori poi, questa pluralità di situazioni ha rappresentato allo stesso tempo una sfida e un’opportunità, richiedendo metodologie e tecniche differenziate per ciascuno degli edifici esistenti e dei corpi di fabbrica di nuova realizzazione, ma anche la possibilità e opportunità di estendere le conoscenze ed esperienze di ogni singolo edificio agli aspetti comuni che sono stati riscontrati negli altri. In tal senso, il cantiere si è articolato di fatto in tanti “sotto-cantieri”, a partire da quelli relativi ai padiglioni più grandi per poi aggredire in maniera sfalsata gli altri edifici, testando le diverse lavorazioni in modo da risolvere le eventuali problematiche e definire le scelte principali, allo scopo di procedere in maniera coordinata e speditiva su tutti gli altri corpi d’opera.
Gli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti, finalizzati all’adeguamento degli ex-padiglioni ospedalieri alle esigenze funzionali della nuova accademia della GdF, sono di tipo sostanzialmente conservativo, in quanto i nuovi layout architettonici non alterano i prospetti e non stravolgono l’impianto planimetrico originario.